Una buona notizia che, speriamo, sia la prima di una lunga serie.
Thomas Lubanga, ex presidente dell'Unione dei Patrioti Congolesi (UPC), è stato ritenuto colpevole di avere coscritto e impiegato attivamente minori sotto i 15 anni nel conflitto della Repubblica Democratica del Congo tra il 2002 e il 2003.
Un odioso crimine di guerra in cui bambini, alcuni persino di 7 anni di età, sono stati usati dalle parti in conflitto come combattenti, facchini, cucinieri e schiave sessuali.
Attualmente sono migliaia i bambini-soldato impiegati negli eserciti regolari e nei gruppi armati di opposizione in almeno 35 paesi africani, asiatici, latinoamericani e mediorientali: più di 250.000 prendono parte ai combattimenti e ben 120.000 solo nel continente africano.
Ovviamente a essere sfruttati sono sempre i soggetti più vulnerabili: gli orfani, e i minori separati, a causa del conflitto, dalle loro famiglie e dalle loro comunità.
La storica sentenza nei confronti di Lubanga arriva appena pochi giorni dopo la criticatissima diffusione, da parte dell’organizzazione Invisible Children, del video Kony 2012, una campagna di sensibilizzazione che ha raggiunto la cifra record di oltre 70 milioni di visualizzazioni, e che auspica un intervento statunitense (e non dell'O.N.U.) in Uganda. Il generale Joseph Kony è il leader dei ribelli ugandesi Esercito di Liberazione del Signore (Lra, Lord’s Liberation Army), milizia con motivazioni “bibliche”, “religiose”. Incriminato dai giudici della Cpi nel 2005 per crimini di guerra e contro l’umanità. Responsabile di massacri, compiuti principalmente nel suo nativo Uganda, di mutilazioni e torture, ha obbligato centinaia di bambini ugandesi ad arruolarsi nel suo esercito usandoli come bambini soldato per lo più da sacrificare in azioni suicide.
FONTI:
- Euronews
- Unicef
- Wikipedia
- Bambinisoldato
- Corriere della Sera
- Blog Professor Echos
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